Una serie di gesti convulsi si adoperano per costruire una sfera, simbolo di totalità, compiutezza e perfezione, il filo l’avvolge per darle forma, anch’esso ha una forte carica simbolica, legame istintivo che unisce l’artefice all’oggetto. Dall’impossibilità di farlo ne risulta un sentimento di frustrazione che porta come ultimo effetto la distruzione dell’oggetto. Utilizzando ancora una volta un linguaggio simbolico, l’atto performativo da luogo alla ricontestualizzazione di un’esperienza.